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Lista di vini di Paolo Bea

La cantina di Paolo Bea, oggi seguita dal figlio Giampiero, è a conduzione familiare e sorge nella zona di Montefalco. La famiglia Bea si porta dietro un bagaglio di conoscenze maturate nel corso di cinque secoli e ha saputo metterle in pratica con grande passione e pazienza. 
Il vigneto si estende per circa 11 ettari su un terreno calcareo-argilloso, alternato con strati di ghiaia. Lo stile produttivo di Paolo Bea è stata definito “estremo”: la filosofia è infatti quella di comprendere e curare la terra, rispettando i cicli della natura, al fine di ottenere ogni anno vini sempre migliori e legati al territorio. Per questo motivo sono aboliti in vigna preparati con chimica di sintesi e lavorazioni del terreno invasive, in cantina aggiunte di lieviti o di altri additivi enologici, impianti termo condizionati e stabilizzazioni forzate. Non c’è nemmeno un enologo, perché, come insegna Giampiero, il vino lo fa la natura. Una minima dose di solfiti viene aggiunta, solo se strettamente necessario, durante i travasi e il vino non subisce filtraggio. La convinzione di Paolo Bea è che tecnologia e scienza possono aiutare l’uomo, ma non devono mai sostituirsi ai processi della natura, in modo da non alterare l’equilibrio ambientale. A causa delle condizioni metereologiche la quantità di produzione della cantina può variare ogni anno, tanto che spesso non si riescono ad esaudire tutte le richieste.



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La cantina di Paolo Bea, oggi seguita dal figlio Giampiero, è a conduzione familiare e sorge nella zona di Montefalco. La famiglia Bea si porta dietro un bagaglio di conoscenze maturate nel corso di cinque secoli e ha saputo metterle in pratica con grande passione e pazienza. Il vigneto si estende per circa 11 ettari su un terreno calcareo-argilloso, alternato con strati di ghiaia. Lo stile produttivo di Paolo Bea è stata definito “estremo”: la filosofia è infatti quella di comprendere e curare la terra, rispettando i cicli della natura, al fine di ottenere ogni anno vini sempre migliori e legati al territorio. Per questo motivo sono aboliti in vigna preparati con chimica di sintesi e lavorazioni del terreno invasive, in cantina aggiunte di lieviti o di altri additivi enologici, impianti termocondizionati e stabilizzazioni forzate. Non c’è nemmeno un enologo, perché, come insegna Giampiero, il vino lo fa la natura. Una minima dose di solfiti viene aggiunta, solo se strettamente necessario, durante i travasi e il vino non subisce filtraggio. La convinzione di Paolo Bea è che tecnologia e scienza possono aiutare l’uomo, ma non devono mai sostituirsi ai processi della natura, in modo da non alterare l’equilibrio ambientale. A causa delle condizioni metereologiche la quantità di produzione della cantina può variare ogni anno, tanto che spesso non si riescono ad esaudire tutte le richieste.






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