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Lista di vini di Giovanni Montisci

La Cantina Giovanni Montisci ha sede a Mamoiada, in piena Barbagia, a circa 600 metri sul livello del mare, una regione forte e dura, spazzata dal Maestrale e riarsa dal sole. Giovanni Montisci, ex meccanico, circa vent'anni fa eredita da sua suocera 2 ettari di una vigna in totale abbandono e decide di cambiare vita ed iniziare una nuova attività: viticoltore e produttore di un vino nel quale si senta tutta la tipicità del suolo della Barbagia. La strada è lunga e dura, ma Giovanni non demorde, con coraggio e perseveranza ripristina i vecchi impianti di Cannonau, mantenendo alcune piante vecchie di 80 anni e reimpiantandone altre più giovani; per 15 anni frequenta due amici viticoltori e le loro cantine per apprendere tutti i segreti dell’arte di produrre vino. Dopo alcuni anni di vendita a livello locale di vino sfuso, nel 2004 Giovanni imbottiglia le sue prime 700 bottiglie, e chiama il suo vino “Barrosu”, che nel dialetto barbaricino significa “spavaldo”, proprio come gli dicevano gli amici quando assaggiavano il suo vino: lo spavaldo “Barrosu” nel 2005 ottiene la DOC. Il “credo” di Giovanni è semplice: nessuna sostanza chimica nella vigna, solo lieviti autoctoni, niente solforosa, non filtrare e attendere che il vino stesso si dica pronto per l’imbottigliamento. Così Giovanni Montisci ottiene la certificazione biologica. La produzione oggi è di circa 6 mila bottiglie l’anno, tutte numerate, 4,5 mila di Barrosu, mille sono di Barrosu Riserva e un migliaio di Rosé.

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La Cantina Giovanni Montisci ha sede a Mamoiada, in piena Barbagia, a circa 600 metri sul livello del mare, una regione forte e dura, spazzata dal Maestrale e riarsa dal sole. Giovanni Montisci, ex meccanico, circa vent'anni fa eredita da sua suocera 2 ettari di una vigna in totale abbandono e decide di cambiare vita ed iniziare una nuova attività: viticoltore e produttore di un vino nel quale si senta tutta la tipicità del suolo della Barbagia. La strada è lunga e dura, ma Giovanni non demorde, con coraggio e perseveranza ripristina i vecchi impianti di Cannonau, mantenendo alcune piante vecchie di 80 anni e reimpiantandone altre più giovani; per 15 anni frequenta due amici viticoltori e le loro cantine per apprendere tutti i segreti dell’arte di produrre vino. Dopo alcuni anni di vendita a livello locale di vino sfuso, nel 2004 Giovanni imbottiglia le sue prime 700 bottiglie, e chiama il suo vino “Barrosu”, che nel dialetto barbaricino significa “spavaldo”, proprio come gli dicevano gli amici quando assaggiavano il suo vino: lo spavaldo “Barrosu” nel 2005 ottiene la DOC. Il “credo” di Giovanni è semplice: nessuna sostanza chimica nella vigna, solo lieviti autoctoni, niente solforosa, non filtrare e attendere che il vino stesso si dica pronto per l’imbottigliamento. Così Giovanni Montisci ottiene la certificazione biologica. La produzione oggi è di circa 6 mila bottiglie l’anno, tutte numerate, 4,5 mila di Barrosu, mille sono di Barrosu Riserva e un migliaio di Rosé.

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