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Il vino è il sangue della terra. Lino Maga e il suo Barbacarlo
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Il vino è il sangue della terra. Lino Maga e il suo Barbacarlo

Ogni tanto ci capita di passare nelle terre d'Oltrepò Pavese e la visita ad un grande maestro vignaiolo, che ci permette tra l'altro di tornare indietro nel tempo, è sempre doverosa. Arriviamo a Broni, un piccolo borgo dove su una strada principale compare l'insegna: Az. agricola Barbacarlo, tre vetrine che sembrano quelle di un'antica osteria e lui, lì sulla porta che ci saluta con un cenno del capo che significa che possiamo entrare. Entriamo e facciamo un salto temporale di diversi anni. L'aria che si respira è di storia e fumo di sigaretta. Con rispetto ci accomodiamo e veniamo serviti da lui che, senza neanche sapere chi siamo o cosa vogliamo, inizia a versare il vino nei calici.

Lui è Lino Maga, il padre del Barbacarlo. Colui che dopo anni di battaglie legali è riuscito ad ottenere il riconoscimento che voleva ovvero che lui e solo lui è il vino Barbacarlo. Si perché lui non solo lo fa il vino, lui è il suo vino. Rompe il ghiaccio e dice: "il vino è il sangue della terra. Io raccolgo 30 quintali per ettaro mentre il disciplinare ne consente 200, il vino non è burocrazia. Noi facciamo il vino sempre allo stesso modo, si imbottiglia a primavera, esistono Barbacarlo più asciutti, più fermi, più spumeggianti, è l’equilibrio ad essere sempre lo stesso. Una cosa è certa, se hai vissuto l’annata, la ritrovi nel bicchiere" e lui di annate ne ha vissute ben 83

 Mi giro verso la parete che raccoglie libri, volumi, articoli, pubblicazioni messi lì senza alcun ordine (almeno non per noi comuni mortali) e vedo, tra le altre,  una bottiglia della mia annata di nascita, quindi gli chiedo: il 1978 è stata una buona annata? E lui fa cenno di no con la testa, ispira dalla sigaretta e dice che il 6 agosto del 1978 ci fu una grandinata, lo stesso giorno in cui fu eletto papa Luciani. La memoria è davvero una roba pazzesca penso tra me e me. Poi iniziamo a parlare della guerra e dei pochi tedeschi che erano in zona in quegli anni. Lui ne aveva 15 e si ricorda tutto. Infine vedo una magnum di Barbacarlo del 1980 e gli chiedo come fosse e lui dice che in quell'anno avevano iniziato a vendemmiare il 4 novembre...insomma rimaniamo senza parole per i racconti di un uomo d'altri tempi. Prima di andare gli chiedo a quale annata lui fosse più legato, al ché finalmente fa un accenno di sorriso e risponde la 2003, l'anno in cui mi hanno respinto i vini in commissione, da quell'anno non ho più richiesto la Doc. 

 Il vino è una cosa seria. Proprio come Lino Maga, un vignaiolo d'altri tempi. 

 I suoi vini non hanno bisogno di presentazioni ma solo di chi li sappia apprezzare e come dice lui...l'abbinamento perfetto per il suo vino è che siate in due, tu e la bottiglia.

 

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